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SITO 1° CLASSIFICATO IN ITALIA 
E GIA' 1° NEL MONDO PER PROBLEMI DI MEDICINA

:

 MORBO DI ALZHEIMER , MORBO DI PARKINSON ,SCOMPENSO CARDIACO, CARDIOPATIE DILATATIVE , DIABETE, IPERTENSIONE , CARCINOMI , INVECCHIAMENTO PRECOCE E TUTTE LE MALATTIE DEGENERATIVE DEGLI ANZIANI.

 

RADICALI LIBERI

 

 I radicali liberi sono atomi o molecole che per svariati motivi perdono un elettrone e diventano pertanto altamente reattivi, in quanto cercano di recuperare l' elettrone perduto recuperandolo dagli altri  atomi.
Si origina dai radicali liberi una reazione a catena e in mancanza di difese antiossidanti una continua formazione di radicali liberi.

 
I radicali liberi aggrediscono deteriorandole  le proteine ,i carboidrati  e i grassi delle membrane ,dei nuclei , del Dna e del Rna cellulari, causando ossidazione delle strutture , malattia,  invecchiamento e morte.
 
I principali radicali liberi sono:
 
1) l'anione superossido(O2-),2) il radicale idrossilico (OH)3)l'ossigeno singoletto (1 O2) 4) il perossido di idrogeno(H2O2).
 
 Nei mitocondri , corpuscoli cellulari dove avviene l' ossidazione degli alimenti e  la sintesi dell'ATIPI,(il carburante delle cellule )mediante un meccanismo chiamato catena di trasporto degli elettroni (electron transport chain), il radicale libero O2 viene  continuamente formato .
 
I radicali liberi hanno una emivita molto breve e questo rende  difficile la loro quantificazione.
I radicali liberi , come detto derivano in maggioranza dal metabolismo stesso dell'organismo, ma possono svilupparsi per cause estrinseche, quali :
 
 L' alimentazione troppo ricca in calorie, la cottura prolungata ad alte temperature degli alimenti, i grassi alimentari polinsaturi,  i grassi idrogenati o fritti, il fumo, l'alcol, la polluzione, le radiazioni, gli ultravioletti, l'ozono, i pesticidi, i virus, gli anticoncezionali, gli allergeni, gli sforzi eccessivi, etc.
 
Il consumo giornaliero di ossigeno è di circa 3,5 kg al giorno , il 2,8% circa si converte in radicali liberi .
 
Molti kg di lipoperossidi(prodotti derivati dall'ossidazione dei grassi) vengono creati ogni anno  nell'organismo.

Nell'attività fisica intensa aumenta di molto il consumo di ossigeno fino a 35-70ml/kg/ minuto,è stato calcolato che .6-3,5ml/kg/min dell'assunzione aumentata di ossigeno sia convertita in radicali liberi e cosi' i radicali liberi aumentano anche di  10-20 volte.

Radicali liberi sono anche creati dai globuli bianchi come difesa contro virus e batteri.
 
La produzione di radicali liberi avviene per lo più nei mitocondri .
 
Nei mitocondri  avviene pertanto in modo precipuo  il danno del DNA mitocondriale da radicali liberi, questi danni si accumulano  nel tempo  e alla lunga provocano la distruzione dei mitocondri stessi, la morte delle cellule e l'invecchiamento dell 'organismo .
 .
I radicali liberi danneggiano oltre al  DNA e al RNA , le membrane cellulari, le proteine, i grassi.
 
Il DNA sia nucleare chemitocondriale, viene aggredito migliaia di volte al giorno dai radicali liberi e le cellule tanto più sono giovani tanto più riescono a riparare i danni.
Esiste dunque in ogni essere vivente un continuo equilibrio tra i radicali liberi e gli antiossidanti  e tra danni e riparazioni delle strutture cellulari e quando esiste un eccesso di radicali liberi si parla di STRESS OSSIDATIVO.

L'eccesso di radicali liberi porta le cellule alla  auto distruzione detta APOPTOSI.

Tutti i mammiferi, che assumono esclusivamente alimenti crudi, ricchi di vitamine e di antiossidanti e che si autoproducono la vitamina C sono più difesi dell'uomo.

Le cellule umane contengono difese antiossidanti endogene, quali:

SUPEROSSIDODISMUTASI, CATALASI, GLUTATIONOPEROSSIDASI, CITOCROMO C,ACIDO LIPOICO,COENZIMA Q 10.

Altri antiossidanti provengono dagli alimenti, questi alimenti funzionano cedendo idrogeno, essi sono : la frutta e la verdura cruda che contengono i flavonoidi, i sulforani, il limonene, i polifenoli, le vitamine E, C, A, ACIDO FOLICO, i minerali es. manganese, selenio, zinco e rame.

Questi minerali agiscono come coenzimi.

Quando il DNA, le MEMBRANE, i MITOCONDRI sono danneggiati dallo stress ossidativo le cellule giovani prontamente riparano i danni.

IL DANNO DA RADICALI LIBERI SI AGGRAVA IN MODO ESPONENZIALE NELL'ANZIANO ANCHE PERCHE' I PROCESSI RIPARATIVI DELLE PROTEINE ,DEI GLUCIDI  E DEI GRASSI DIMINUISCONO O CROLLANO CON L'ETA'.
E' POSSIBILE RINGIOVANIRE RECUPERANDO I DANNI OSSIDATIVI NEI TESSUTI DEI SOGGETTI VECCHI?
UNA RISPOSTA AFFERMATIVA E' DATA DAI LAVORI SCIENTIFICI ,SVOLTI IN NUMEROSI CENTRI UNIVERSITARI AMERICANI .
 
 
 
 TERAPIA CON ACETIL CARNITINA +ACIDO LIPOICO
 
 
 
ESISTONO CENTINAIA DI MIGLIAIA DI ARTICOLI SUI PORTALI MONDIALI  SULL' EFFICACIA DELL'ACIDO ALFALIPOICO  NEL TRATTAMENTO DEI DANNI OSSIDATIVI DELLE PROTEINE , DEI GRASSI, DEL DNA PROVOCATI DALL'INVECCHIAMENTO O DA SVARIATE CAUSE.
L' ACIDO LIPOICO E' SINTETIZZATO DALL'ORGANISMO  E SI TROVA IN ALCUNI ALIMENTI ,TIPO  LIEVITO DI BIRRA,SPINACI,PISELLI ,CARNE ,BROCCLI. LA SINTESI DELL'ACIDO LIPOICO SI RIDUCE CON GLI ANNI .
L'ACIDO LIPOICO ESPLICA LA SUA AZIONE  FONDAMENTALE COME ANTIOSSIDANTE, TANTO DA ESSERE DEFINITO L'ANTIOSSIDANTE MIRACOLO DAL PROF. LESTER PARKER.
L'ACIDO LIPOICO NELLE CELLULE E' INDISPENSABILE PER CONVERTIRE IL GLUCOSIO  IN ENERGIA.
 L' ACIDO LIPOICO  DA SOLO MA SOPRATUTTO L'ASSOCIAZIONE ACETIL-CARNITINA E ACIDO LIPOICO HA MIGLIORATO IN FORTE MISURA IN POCO TEMPO IL  DANNO OSSIDATIVO ,PRESENTE NEI CUORI  E NEL SISTEMA NERVOSO  DEI RATTI VECCHI.
(LINUS PAULING  INST.USA).
 
IN  UN LAVORO DI ALM DELL'UNIV. DI MADRAS (INDIA) E' STATO OSSERVATO NEI RATTI VECCHI L'ACCUMULO DI LIPOFUCSINA E LA DIMINUIZIONE DELL'ATTIVITA'DELL'ENZIMA NA (+) K (+) ATPase  SIA NELLA CORTECCIA CEREBRALE SIA NELCERVELLETTO SIA NELL'IPPOCAMPO SIA NEL CORPO STRIATO SIA NELL'IPOTALAMO.
 
L'USO DELL'ACIDO LIPOICO E' STATO MOLTO EFFICACE:HA RIDOTTO I DEPOSITI DI LIPOFUCSINA E HA AUMENTATO L'ATTIVITA' DELL'ENZIMA NA(+)K(+) ATPase NELLE VARIE STRUTTURE.
 
 
NUMEROSI RICERCATORI DI ALCUNE UNIVERSITA'CALIFORNIANE DOPO LA SOMMINISTRAZIONE DI QUESTA ASSOCIAZIONE IN RATTI VECCHI DI 24 MESI  QUASI IN STATO LETARGICO OSSERVAVANO CHE I RATTI MOSTRAVANO MAGGIOR VITALITA', MAGGIORE ENERGIA E MIGLIORAVANO DECISAMENTE A LORO MEMORIA , LA LOPO CAPACITA MENTALE ,L'ORIENTAMENTO NEI LABIRINTI.
 
DOPO UN MESI  DI QUESTA TERAPIA IL DECLINO SENILE VENIVA BLOCCATO E IL LIVELLO DI EFFICIENZA VENIVA RIPORTATO A QUELLO DI RATTI DI 7/10 MESI DI ETA'.
 
I RICERCATORI HANNO PARAGONATO  QUESTI RISULTATI AGLI UMANI .
 SOGGETTI DI 80 ANNI DOPO UN MESE DI TERAPIA RECUPERAVANO L'EFFICIENZA DI SOGGETTI DI 35 ANNI.
 
I DOSAGGI USATI SONO STATI DI ACETILCARNITINA 400 MGR E ACIDO LIOICO  200 MGR PER 3 VOLTE AL DI.
 
IN UNO STUDIO DELL'UNIVERSITA' DI BERKELEY DI BRUCE AMES , JIANKANG LIU E COLL. 344 RATTI SONO STATI CURATI CON L'ASSOCIAZIONE ACETIL CARNITINA + ACIDO LIPOICO PER 7 SETTIMANE. 
 
 I TEST MENTALI SUCCESSIVI AL TRATTAMENTO HANNO DIMOSTRATO UN NETTO MIGLIORAMENTO  MENTALE E DELLA MEMORIA NEI RATTI TRATTATI .
 
ALL'ESAME AUTOPTICO I RATTI VECCHI NON TRATTATI MOSTRAVANO ROTTURE DELLE CRESTE MITOCONDRIALI E PERDITA DI MITOCONDRI (IL 50%) NELL'IPPOCAMPO,
QUESTE LESIONI MIGLIORAVANO NETTAMENTE DOPO IL TRATTAMENTO E ALTRESI SI RIDUCEVANO GLI ACCUMULI DI LIPOFUCSINA, CARATTERISTICI DELL'OSSIDAZIONE DEI MITOCONDRI DELL'IPPOCAMPO NEI RATTI VECCHI.
QUESTE LESIONI NELLE CELLULE DELL'IPPOCAMPO SI ASSOCIAVANO A PERDITE DELLA MEMORIA TEMPORALE , ALLA RIDUZIONE DELLA CAPACITA' CEREBRALE.
NEI RATTI VECCHI SI E' RISCONTRATA UNA GRAVE  DISFUNZIONE MITOCONDRIALE +DANNO OSSIDATIVO, QUESTE ALTERAZIONI COMPORTAVANO LA PERDITA DELLA MEMORIA TEMPORALE .
DOPO TRATTAMENTO  SI E' NOTATO UNA NETTA RIDUZIONE DEL DANNO OSSIDATIVO SOPRATUTTO  DELLA OSSIDAZIONE DEL RNA , UNO DEI MARKERS PIU' SENSIBILI DEL DANNO CEREBRALE.
 
(QUESTO  LAVORO E' STATO ESEGUITO NELLA DIVISIONE DELL'ISTITUTO DI BIOLOGIA MOLECOLARE DELLA  UNIVERSITA' DI BERKELEY,NELL' ISTITUTO DELL'INVECCHIAMENTO CEREBRALE DELL'UNIVERSITA' DI IRVINE (CALIFORNIA), NEL DIPARTIMENTO DI BIOCHIMICA DELL'UNIVERSITA' DELL'OREGON(USA).
 
IN UNO STUDIO DELL' UNIVERSITA' DI MONTREAL DEL MARZO 2003 PUBBLICATO SULL' AMERICAN JOURNAL OF HYPERTENSION;16(3):173-9 SI E' OSSERVATO CHE L'ACIDO LIPOICO PREVIENE L'AUMENTO DELLA PRODUZIONE DI AGES(ADVANCED GLYCATION END PRODUCTS) E PREVIENE L'AUMENTO DELLA PRODUZIONE DI ANIONE SUPEROSSIDO.
LA SOMMINISTRAZIONE ORALE CRONICA DI GLUCOSIO AL 10% IN RATTI SPRAGUE DAWLEYS HA DETERMINATO IL 29% DI  AUMENTO
PRESSORIO,IL 30% DI AUMENTO DELLA GLICEMIA, IL 286% DI AUMENTO DELL'INSULINEMIA, IL408% DELL'AUMENTO DELL'INDICE DI RESISTENZA ALL'INSULINA.
NEI RATTI IN CUI L'ACIDO LIPOICO SI ASSOCIAVA ALLA SOMMINISTRAZIONE DI GLUCOSIO SI ATTENUAVANO LA PRODUZIONE DI ANIONE SUPEROSSIDO,L'IPERGLICEMIA , I LIVELLI DELL'INSULINEMIA, E L'AUMENTO DELLA RESISTENZA ALL'INSULINA.
 
 
 
BIBLIOGRAFIA :
 
 
    
1)PROCEEDINGS OF THE NATIONAL ACADEMY OF SCIENCES 99;1876-1881 2002/
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2)J.NUTITION,132(6 SUPPL 216285-31S/2002
3)MEDICAL HYPOTHESES 56(5):610-13/2001
4)EX. GERONTOLOGY37(2-3):401-410/2002
5)INT.CLIN.PSYCHOPHARMACOLOGY 18/2:61-
71/2073
 
PER SAPERNE DI PIU' CERCARE NEI PIU' IMPORTANTI PORTALI MONDIALI:
1)LIPOIC ACID AND DNA .
2) LIPOIC ACID AND INSULINE.
3) LIPOIC ACID AND LIPOFUXINE.
4)LIPOIC ACID AND DIABETES.
5)LIPOIC ACID AND CANCER.
6)LIPOIC ACID AND  OBESITY.
7)LIPOIC ACID AND HEART(1.900.000 ARTICOLI).
8)LIPOIC ACID AND BRAIN .
 


Esistono 5 categorie di danni da radicali liberi:


1) DANNI DEI GRASSI:

Le membrane cellulari ricche di grassi polinsaturi sono il primo target dei radicali liberi.
I LIPIDI RICCHI DI GRASSI POLINSATURI SUBISCONO LA SOTTRAZIONE DI IDROGENO IN PRESENZA DI RADICALI LIBERI.
 
QUESTI LIPIDI SI TRASFORMANO IN RADICALI , CHE A LORO VOLTA REAGISCONO CON L'OSSIGENO PER FORMARE PEROSSIDI RADICALI .
I PEROSSIDI RADICALI REAGISCONO CON ALTRI LIPIDI ,DANDO LUOGO AD AUTOOSSIDAZIONE ,CHE DANNEGGIA LE STRUTTURE CELLULARI .
Le membrane danneggiate perdono la capacità di trasportare gli ioni, l' ossigeno, i nutrienti, di riprodurre i recettori. 
I radicali liberi attaccano sopratutto i PUFA(GRASSI POLINSATURI) delle membrane.
L'OSSIDAZIONE DEI PUFA E' DEFINITA LIPOPEROSSIDAZIONE.
 
LA PEROSSIDAZIONE LIPIDICA PROVOCA LA DISTRUZIONE DEI LIPIDI DI MEMBRANA,PRODUCENDO LIPIDI PEROSSIDATI E ALDEIDI COME LA MALONDIALDEIDE E I  4-IDROSSIALCHENALI .
LA MISURA DI QUESTI COMPOSTI FORNISCE UN INDICE DELLA PEROSSIDAZIONE LIPIDICA .

Anche le lipoproteine LDL, che trasportano il colesterolo in periferia, contengono per ognuna 2200 molecole di grassi, di cui la metà sono PUFA, esse pertanto sono aggredite dai radicali liberi, si ossidano dando cosi origine alle LDL OSSIDATE e quindi alle cellule grasse (foam cells), e di poi alle strie lipidiche e alle placche arteriosclerotiche.
 
 

Nei mitocondri di ratti giovani di 7 settimane e vecchi di 24 settimane si è notato un differente  danno ossidativo dei grassi , che è superiore del 267% nelle cellule vecchie .

2) DANNI DELLE PROTEINE:

i radicali liberi attaccano gli acidi nucleici, che contengono il codice genetico di ogni cellula.

I radicali liberi aggrediscono i singoli aminoacidi modificandone la struttura.
 
In mitocondri di ratti giovani 12 mesi e vecchi di 29 mesi è osservato un aumento del danno ossidativo delle proteine nelle cellule vecchie del 150%.

Gli aminoacidi sotto azione dello stress ossidativo vanno incontro a numerose varie reazioni con formazione di acidi e aldeidi :es l 'alanina da origine all'acetaldeide e all'acido acetico, l'istidina può formare imidazolo, acido aspartico o alcuni derivati dell'istidina.

Tutti gli aminoacidi esposti alla fotoossidazione formano prodotti per deaminazione e decarbossilazione.
 
Le proteine ossidate e le proteine glicate provocano gravi danni alle strutture cellulari e provocano delle mutazioni molto pericolose nella struttura del DNA.

3) DANNI ALLE STRUTTURE CELLULARI :

i danni ai cromosomi e agli acidi nucleici possono provocare la crescita di cellule anomale, il primo passo per la formazione di cellule cancerose.
Numerose lesioni del DNA causate dai radicali sono state trovate nelle cellule e il danno ossidativo del DNA è implicato nella origine del cancro e del morbo di Alzheimer.
 
Le lesioni non riparate del DNA  provocano citotossicità, mutagenesi, malattie, invecchiamento.
 
 Spiccate lesioni da stress ossidativo sono state trovate sui telomeri, strutture legate alla longevità.
La lunghezza dei telomeri sembra fortemente influenzabile dai radicali liberi ed è proporzionale allo stress 
ossidativo(Department of Gerontology of University of Newcastle U.K). 

4) DANNI AI LISOSOMI:

i lisomi sono piccole formazioni intracellulari  contenenti enzimi idrolitici, che a causa del danno ossidativo si versano fuori dai lisosomi stessi con azione distruttiva sulle cellule. 

) DANNI AI MITOCONDRI :


I MITOCONDRI sono le centrali energetiche delle cellule, essi creano energia metabolizzando il 90% dell'ossigeno, il 2 % di ossigeno è convertito in radicali liberi. 
Nei mammiferi il 99,99% del DNA mitocondriale è ereditato dalla madre, solo lo 0.01% del DNA mitocondriale è di origine paterna.

I MITOCONDRI sono dei corpuscoli di forma ovale contenuti nelle cellule lunghi 1-2 micron, costituiti da due membrane, una interna all'altra racchiudenti una matrice.
 
Nella matrice si svolgono i processi di ossidazione di carboidrati, lipidi e aminoacidi a CO2 e H2O.
L'energia cosi' liberata viene immagazzinata attraverso un processo che si svolge a livello della membrana interna, in molecole di ATIPI.

L' energia contenuta nell'ATIPI viene messa a disposizione di tutti i processi metabolici che si svolgono nella cellula.
I MITOCONDRI si rinnovano per fissione, essi replicano il loro DNA e le loro proteine.
Si è dimostrato che una proteina, la MDM10 è indispensabile alla replicazione dei MITOCONDRI.

Il numero dei MITOCONDRI cambia secondo il fabbisogno energetico, quando i MITOCONDRI diventano vecchi muoiono per autofagismo.

Mantenere un buon numero di MITOCONDRI è essenziale nelle malattie dell'anziano specie nello scompenso cardiaco. 
Il cuore ha limitate difese antiossidanti, L'IPERTENSIONE l'OBESITA' e l'elevata FREQUENZA cardiaca aumentano il consumo di ossigeno e pertanto la produzione di radicali liberi.

Nello scompenso cardiaco come conseguenza del maggior lavoro cardiaco, esiste una discrepanza tra il numero dei mitocondri che producono l'energia e le miofibrille che consumano l'energia.

Le miofibrille nell'insufficienza cardiaca aumentano più dei mitocondri e si viene pertanto a determinare un deficit di energia.

Ad esempio nei miociti cardiaci di ratti sani esistono per miocita 2620 mitocondri e 3770 miofibrile con un rapporto mitocondri/mofibrille di 0,69, nei cuori sovraffaticati esistono 3510 mitocondri e 6290 miofibrille con un rapporto di 0,56.
Il numero dei MITOCONDRI varia secondo il tipo di cellula: da 800 nella cellula epatica di ratto a 2600 nelle cellule cardiache.

Il DNA mitocondriale è 10 volte più suscettibile al danno ossidativo rispetto al DNA nucleare.
 

Con l'invecchiamento diminuisce la possibilità di riparare i danni provocati dallo stress ossidativo, anche per la riduzione delle difese endogene e le gravi alterazioni ossidative delle proteine e dei grassi delle cellule vecchie.
 
Nei laboratori di ricerca diete ipocaloriche ,molto ristrette e severe hanno permesso di allungare la vita dei ratti del 50%.
 
Ricerche recentissime hanno dimostrato che una dieta ristretta in metionina al 17% ,un aminoacido essenziale allunga la durata della vita nei ratti sino al 40-50% ,riducendo la formazione di radicali liberi nel mitocondrio.
 
La catena di trasporto degli elettroni nei mitocondri dei  topi a dieta ipocalorica o a ridotta metionina passa pochi elettroni e cosi' meno radicali liberi sono formati e si ha un rallentamento dell'invecchiamento
Dal punto di vista terapeutico
 oggi è
 essenziale ridurre o evitare i fattori pro ossidanti e aumentare gli antiossidanti alimentari, quali il consumo di frutta e verdura per lo più cruda per potenziare le difese cellulari.
 
La cottura comporta la distruzione al 97% delle vitamine idrosolubili, del 40% delle vitamine liposolubili, del 50% dei minerali, del 100% degli enzimi.

Per questo motivo il Dipartimento
 dell'Agricoltura degli USA, nelle sue guide linee dietetiche per gli Americani del 2000 consiglia il consumo di 9 porzioni di frutta e verdura al giorno.


BIBLIOGRAFIA :
 

R.T.DEAN e coll.Biochem.J(1997), 324, 1-18
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D.V.Bent e coll.Journal of American Chemical Society, May 14, 1975
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S.J.Stohs.- J Basic Clin Phisiol Pharmacol 1995, 6(3-4)205-208
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