SITO 1° CLASSIFICATO IN ITALIA
E GIA' 1° NEL MONDO PER PROBLEMI DI MEDICINA
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Nel 1960 il prof . Dahl isolò un ceppo di topi ipertesi , sodiosensibili e dei ceppi di topi non ipertesi sodioresistenti ,negli anni successivi numerosi ceppi di ratti sensibili al sale sono stati individuati.
Anche gli uomini possono distinguersi in sodiosensibili e sodioresistenti, da anziani tutti gli uomini tendono a diventare sodiosensibili , perché con l'età il numero dei glomeruli renali si dimezza, per calcificazione .
I soggetti sodiosensibili dopo un carico di sodio e di acqua eliminano il sale e i liquidi più lentamente dei sodioresistenti, diventando ipertesi, la causa risiederebbe in difetto genetico( secondo Williams e Hollenberg la sodio sensibilità sarebbe dovuta all'eccessiva attività del sistema renina-angiotensina renale, che si manifesta come mancata soppressione della produzione locale di angiotensina 2°durante un carico di sale) .
I topi sodiosensibili sono di grande utilità nello studio dell'ipertensione e dei danni provocati ai vasi da eccesso di sale dopo brevi periodi di dieta ( solo 8 settimane ).
Dopo 8 settimane di dieta ricca di sale ,lesioni arteriose anche gravi sono già presenti nei topi sodiosensibili (1), dopo 20 settimane si evidenziano danni renali marcati: dilatazione dei tubuli renali e lesioni glomerulari (2).
La dieta ricca di sale nei topi ipertesi provoca grande aumento della mortalità , con presenza di piccoli infarti cerebrali (3) o di ictus .
Secondo Blaustein un aumento del 5 % di sodio intracellulare inibirebbe lo scambio sodiocalcio in misura sufficiente ad aumentare il calcio intracellulare in modo tale da aumentare il tono a riposo della muscolatura liscia del 50%.(4).
DOPO DIETE RICCHE DI SALE (8%) NEI TOPI SI NOTA RAREFAZIONE DEI CAPILLARI DEL MIOCARDIO ,SINO AD UNA RIDUZIONE DI 2/3.
LA RAREFAZIONE DEI CAPILLARI MIOCARDICI SI RIDUCE NOTEVOLMENTE SE ALLA DIETA IPERSODICA ,VIENE ASSOCIATA SOMMINISTRAZIONE DI POTASSIO CLORURO (5).
La riduzione dei capillari è proporzionale al contenuto di sodio della dieta, poichè l'irrorazione dei tessuti dipende dal numero dei capillari, si può arguire la gravità del danno provocabile a livello retinico , cerebrale ,cardiaco ,renale , da carichi eccessivi di sale .
Se tali risultati sono applicabili all'uomo le conseguenze della dieta molto ricca di sale sono catastrofiche.
SI PENSI ALLA ENERGIA , ALL'AGILITA' E ALLA VELOCITA ' DI RIFLESSI DEI GIBBONI , PRIMATI CHE SEGUONO UNA DIETA NATURALE IPERPOTASSICA E IPOSODICA, E CHE ESEGUONO SALTI MILLIMETRICI A 30 METRI DAL SUOLO.
(TUTTI I PRIMATI CONDIVIDONO CON L'UOMO IL 98%DI CROMOSOMI UGUALI ).
Nelle arterie dei topi dopo diete ricche di sale si osserva ispessimento delle pareti sino al 38 %, l' intima è ispessita e si osserva infiltrazione intimale di cellule muscolari lisce .
Esiste una ipertrofia della media ,dovuta ad iperplasia ed ipertrofia delle cellule muscolari liscie e a deposizione di tessuto connettivo e di sostanze ialine .
L'ipertrofia delle pareti porta a diminuizione del lume arterioso, ad aumento delle resistenze periferiche , all'ipertensione e ad una ischemia cerebrale , renale ,coronarica. .
Si aggiunge a queste alterazioni una disfunzione endoteliale che contribuisce alla vasocostrizione.
Nelle arterie della retina dei topi queste alterazioni sono molto evidenti :
è presente forte vasocostrizione e comparsa di piccoli aneurismi , in secondo tempo compaiono emorragie diffuse ed essudato.
Nel rene sono constatabili gravi lesioni alle arteriole renali con proliferazione fibrointimale e gravi lesioni ai glomeruli renali con scomparsa della loro architettura e completa calcificazione.
Ai danni provocati dall' eccesso di sodio , bisogna aggiungere il danno provocato dalla ritenzione idrica dovuta al sodio , secondo Dustan (6) la ritenzione di 20 mEq (1,2 gr di sale) al giorno determina l'accumulo di un litro di liquido extracellulare la settimana.
Secondo studiosi inglesi la riduzione del sale ad 3 grammi al giorno diminuirebbe in Gran Bretagna la mortalità coronarica del 16% e la mortalità per ictus del 22% .(7)
Prevenire l'ipertensione è una questione vitale, ricercatori usando i dati dello studio Seven Countries hanno seguito per 25 anni 12000 uomini ,di età tra i 25 e i 40 anni ed hanno constatato che l'aumento pressorio di 10 mm della sistolica e di 5 mm della pressione diastolica comporta un aumento del 28%del rischio di morte per coronaropatie.
In diversi gruppi sparsi con consumo basso di sodio ( 1gr e1/2 al giorno),l' ipertensione è bassa o assente , se il consumo di sodio aumenta compare l'ipertensione.
La restrizione di sodio ad 1,5 gr , ideale livello della dieta DASH,riduce la pressione nella maggior parte degli ipertesi(8) .
NELLO STUDIO DASH (DIETARY APPROACHES TO STOP HYPERTENSION), COMPLETATO NEL 1997 E' STATO CONFRONTATO L'EFFETTO IPOTENSIVO DI 3 DIETE:
1 DIETA DI CONTROLLO:
DIETA A 2000 CALORIE CON 3 GR. DI SODIO E IL 25% DELLA NORMALE INTRODUZIONE DI POTASSIO , MAGNESIO ,CALCIO E FIBRE .
2 DIETA DI FRUTTA E VERDURA :
CONTENENTE LE STESSE CALORIE E SODIO , MA AUMENTATO CONTENUTO DI POTASSIO ,MAGNESIO E FIBRE .
3 DIETA DI COMBINAZIONE:
QUESTA DIETA ERA UGUALE ALLA DIETA DI FRUTTA E VERDURA ,MA CON BASSO CONTENUTO DI COLESTEROLO E GRASSI SATURI.
LA 3 DIETA HA OTTENUTO I MIGLIOR RISULTATI NELLA CURA DELL'IPERTENSIONE SUPERIORI ALLA TERAPIA FARMACOLOGICA
DA NUMEROSI STUDI RISULTA CHE LA DIETA RICCA DI POTASSIO E MAGNESIO ( PIU' DI 90 MMOL DI POTASSIO, PARI A 6,8 GR. AL GIORNO) E'IN GRADO DI PREVENIRE E CURARE L'IPERTENSIONE .
CONCLUSIONI :
L'UOMO ATTUALE E' L'UNICO ESSERE VIVENTE NON MARINO A INTRODURRE PIU' SODIO CHE POTASSIO, TUTTI I MAMMIFERI E I LATTANTI UMANI SEGUONO INFATTI UNA DIETA RICCA DI POTASSIO E POVERA DI SODIO .
LA FISIOLOGIA DELL'UOMO SI E' EVOLUTA IN AMBIENTE POVERO DI SODIO E RICCO DI POTASSIO E NOI SEMBRIAMO MALE ADATTATI ALLA ESPOSIZIONE DI UNA DIETA RICCA DI SODIO E POVERA DI POTASSIO .
OGGI IL CONSUMO MEDIO UMANO DI SODIO E' DI 4000 MG ,AL DI CONTRO UN FABBISOGNO DI 500 MG AL DI . IL CONSUMO MEDIO DI POTASSIO E' DI 2500-3400 MG AL GIORNO ,CONTRO UN FABBISOGNO CONSIGLIABILE DI 4,7 GR ALDI.
NEGLI UOMINI VIVENTI PER MILIONI DI ANNI PRIMA DELL'INIZIO DELL'AGRICOLTURA IL CONSUMO MEDIO DI SODIO ERA DI 768 MG DI SODIO E DI 20.000 MG DI POTASSIO , PARI A 284 mEq PER GIORNO .
UNA RESTRIZIONE ANCHE MODESTA DI SODIO RIDUCE L'IPERTROFIA CARDIACA,PREVIENE IL DANNO GLOMERULARE RENALE NEGLI ANIMALI DI LABORATORIO,CORREGGE ILDEFICIT DI RISPOSTA ADRENERGICA NEGLI ANZIANI.
I DANNI PROVOCATI DAL MODIFICATO RAPPORTO SODIO/POTASSIO CON ELEVATO ECCESSO DI SODIO SONO INCOMMENSURABILI :
ISCHEMIA DIFFUSA.
CALCINOSI RENALE E ARTERIOSA ,
AUMENTO DELLA PRESSIONE ARTERIOSA ,
ANEURISMA DELL'AORTA ,
AUMENTO DEL PESO ,
VASOCOSTRIZIONE GENERALIZZATA,
RETINOPATIE ,
INFARTO ,
ICTUS ,
INSUFFICIENZA RENALE ,
A QUESTE PATOLOGIE BISOGNA ASSOCIARE I DEFICIT DI ENERGIA , DI AGILITA', DI LUCIDITA' MENTALE, DI CONCENTRAZIONE E DI MEMORIA DOVUTI ALLA VASOCOSTRIZIONE E ALLA RITENZIONE IDRICA ,INDOTTE DALL'ECCESSO DI SODIO E DAL DEFICIT DI POTASSIO .
L'UNICO MEZZO PER RIPARARE I DANNI DI QUESTO ABERRANTE STILE DI NUTRIZIONE,CARATTERISTICO DELL'UOMO ATTUALE E' DI AUMENTARE GLI ALIMENTI NATURALI CRUDI RICCHI DI POTASSIO E DI DIMINUIRE GLI ALIMENTI RAFFINATI ,CONSERVATI , COTTI E ARRICCHITI DI SODIO,CERCANDO DI RIEQUILIBRARE IL RAPPORTO ALIMENTARE SODIO/POTASSIO.
I VANTAGGI DI UN RITORNO ALLA NUTRIZIONE NATURALE SONO ENORMI SIA PER LA QUALITA' DELLA VITA E SIA PER LA DURATA DELLA VITA STESSA .
TRA ALCUNI SECOLI I NOSTRI DISCENDENTI SARANNO INORRIDITI A LEGGERE DEL NOSTRO STILE DI NUTRIZIONE CONTRO NATURA ,RICCO DI SODIO E POVERO DI POTASSIO , ESTRANEO ALLE LEGGI ETERNE DELLA VITA .
BIBLIOGRAFIA :
1)Ganguli e coll. Univ. of Minnesota 55455
2)Tobian e coll . hypertension 6 suppl 1:170, 1984
3)Lange e coll. Hypertension7:110-4 1985
4)Blaustein MP:J.Cardiovascular Pharmacology 1988;12 Supp5
5)Kenyro Kina e coll.abstracts AHA 1997PAG 539
6)Dustan e coll ,Archiv Intern.Med 133:1007-1013 1974
7)Law MR e coll .BMJ 1991;302:819-823
8)Jaret- Hippocrates 7-2000 vol 14.no.9