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I radicali liberi sono delle molecole o porzioni di molecole che hanno un elettrone in meno. Queste molecole hanno un'alta reattività per cui tendono a captare un atomo di idrogeno da altre molecole, determinando una reazione a catena.
I radicali liberi agendo sui grassi delle membrane cellulari e sulle proteine nucleari determinano grossi danni alle cellule disintegrando le membrane e i nuclei. I radicali liberi si formano incessantemente nel nostro organismo durante la fosforilazione ossidativa e anche i globuli bianchi creano radicali liberi per aggredire i virus e i batteri.
Radicali liberi si formano inoltre per effetto del fumo, delle radiazioni, della polluzione. I radicali liberi sono alla base dell'invecchiamento, dei tumori, dell'arteriosclerosi, dell'ipertensione. I più importanti radicali liberi sono l'anione superossido O2, l'acqua ossigenata H2O2 e l'ossidrile OH. Il più diffuso è l'anione superossido che è estremamente pericoloso perché distrugge l'ossido nitrico determinando ipertensione.

I radicali liberi si accumulano nelle nostre cellule determinando invecchiamento precoce e malattie, essi provocano anche accumulo in vari tessuti di speciali pigmenti detti lipofucsine. Gli antiossidanti agiscono cedendo idrogeno e bloccando i radicali liberi. Il primo a parlare di radicali liberi fu il dottor Hartman, premio Nobel nel 1995; la biologia dei radicali liberi è una branca relativamente nuova, che si occupa delle interazioni tra materia vivente e radicali liberi, l'effetto dei radicali di ossigeno è simile a quello delle radiazioni, perché l'effetto delle radiazioni è dovuto all'80% ai radicali liberi.
Le piante esposte per molte ore all'azione dell'aria e della luce hanno sviluppato dei sistemi di difesa per proteggere dall'ossidazione e dai radicali liberi il loro DNA, gli zuccheri, i grassi e le proteine, queste difese sono costituite dalle vitamine, dai bioflavonoidi, dai pigmenti.
I polifenoli si trovano nelle fragole, nelle cipolle, cavoli, meloni, agrumi, i tocoferoli si trovano negli oli, nelle foglie verdi , gli isopreni nei peperoni, lattuga, albicocche, broccoli, spinaci.
La frutta nera è la più dotata contro radicali liberi, perché i suoi pigmenti proteggono i suoi componenti dalla ossidazione e dalla luce.
Il Dipartimento Americano dell'agricoltura ha quantificato la capacità di assorbire i radicali liberi di vari alimenti ( unità ORAC ). Tra la frutta troviamo al primo posto le prugne nere (5440 unità per 100grammi), seguono uvetta, mirtilli, fragole, more, lamponi, uva nera, ciliegie, tra le verdure al primo posto troviamo il cavolo (1770 unità per 100grammi) seguite dalle melanzane, spinaci, cavolini, barbabietole, cipolle, peperoni rossi.
Gli antiossidanti aiutano a mantenere in forma il nostro organismo, opponendosi ai processi ossidativi nei muscoli, essi proteggono il DNA, i cromosomi, i mitocondri, che sono i siti della produzione di energia dall'ossidazione.
Secondo il professor Leeuwenburgh dell'University of Florida, i radicali liberi determinano riduzione del volume e della potenza dei muscoli. I radicali liberi come già detto sono l'O2 (anione superossido)che ha una emivita brevissima in quanto è bloccato dalla superossido dismutasi o SOD che accelera di 10000 volte la velocità con cui l'O2 viene trasformato in H2O2,( la reazione avviene secondo questo schema O2+O2+SOD =H2O2+O2). Esistono due forme di SOD: la cellulare a base di rame e zinco e la nucleare a base di manganese ),H2O2 o acqua ossigenata è un debole radicale libero, però diventa pericolosa in quanto tramite la reazione di Weiss-Haber si combina con l'anione superossido O2, dando origine al radicale ossidrilico OH.(Secondo questo schema O2 + H2O2+ FERRO=O2 +OH +OH ).
L'acqua ossigenata è metabolizzata dalle catalasi ( le catalasi catalizzano la trasformazione dell'acqua ossigenata ad acqua prevenendo la formazione dell'ossidrile OH), l'ossidrile OH, è il più pericoloso e reattivo radicale libero. Le reazioni con i radicali liberi tendono a perpetuarsi all'infinito, in assenza di antiossidanti, oggi i radicali liberi non sono più considerati soltanto i responsabili dell'irrancidimento dei grassi, ma sono considerati alla base dell'infiammazione e della cardiopatia ischemica.
E'utile ricordare che una dieta ipercalorica aumenta la produzione di radicali liberi, mentre una dieta ipocalorica la riduce. Per esempio calcolando che una dieta di 2400 calorie necessita di 660 gr di ossigeno, che viene utilizzato al 90-95% per la respirazione, il restante 5-10% da luogo a forme reattive di ossigeno (radicali liberi e non radicali ).
Gli antiossidanti si distinguono in quelli presenti nella zona idrosolubile delle lipoproteine (la vitamina C, L'ACIDO URICO, LA BILIRUBINA, I TIOLICI, LE HDL) e in quelli presenti nella zona lipidica, (LA VITAMINA E, IL COENZIMA Q, LA LICOPINA, I FLAVONOIDI, IL BETACAROTENE). Altri antiossidanti sono IL GLUTATIONE, LE CATALASI, LA SUPEROSSIDODISMUTASI.
Le malattie attribuite ai radicali liberi sono: IL CANCRO, L'INFARTO, L'ARTERIOSCLEROSI, L'IPERTENSIONE, L'ICTUS, LA DEMENZA DI ALZHEIMER, IL MORBO DI PARKINSON, LA CATARATTA, LA RETINITE PIGMENTOSA, L'ARTRITE, L'INVECCHIAMENTO.
Lo studio Seven Countries ha per esempio accertato che allo stesso tasso di colesterolo di 5, 2 mmmol.l tra i popoli del NORD EUROPA e i popoli del Mediterraneo, il tasso di mortalità per infarto era di cinque volte maggiore a Nord, questa differenza è dovuta alla dieta dei popoli mediterranei più ricca di vitamine e flavonoidi ( frutta e verdura).
Gli ambiti cellulari in cui l'ossigeno è molto attivo sono i mitocondri, il reticolo endoplasmatico, le membrane. Nel corso dei normali processi metabolici si formano radicali liberi che danneggiano i mitocondri e le membrane cellulari, queste ultime sono rinnovate ogni 5-6 giorni; nel cancro e nell'ischemia il danno ossidativo è talmente elevato, che i processi riparativi diventano insufficienti, le membrane si danneggiano in modo irreversibile; sodio e calcio penetrando nell'interno, provocano la morte della cellula ; invecchiando la velocità di riparazione dei mitocondri e delle membrane diminuisce e ne risulta un progressivo deterioramento delle loro funzioni.
Numerose condizioni aumentano lo stress ossidativo : l'ipercolesterolemia, il diabete, il fumo, le radiazioni, intossicazioni di vario genere, l'esercizio fisico esagerato. In conigli in cui si è indotta ipercolesterolemia con dieta ricca di grassi, OHARA E COLL, hanno trovato un aumento di 3 volte della formazione di anione superossido, nel diabete si osserva una autossidazione del glucosio, e l'aumento delle proteine glicosilate cioè proteine coniugate con gli zuccheri che sono molto tossiche, (PRODOTTI AMADORI ), queste proteine provocano aumento dei radicali liberi e soprattutto dell'anione superossido.
La glicosilazione delle proteine è ostacolata dalle vitamine C e E .
Il fumo di sigaretta produce un grande numero di radicali liberi (ogni sigaretta induce la formazione di 10 miliardi di radicali liberi).
L'esercizio fisico intenso può fare aumentare la produzione di radicali liberi fino a 50 volte. Alcuni ricercatori tedeschi hanno scoperto che con una integrazione di 400 unità di vitamina E e 500 mgr di vitamina C al giorno per un mese prima delle gare, si riducevano nettamente le lesioni muscolari prodotte da una maratona. Quando i fattori di difesa sono sopraffatti dai radicali liberi, questi ultimi aggrediscono il DNA, i cromosomi, i mitocondri, le membrane, le proteine e i grassi.
I grassi polinsaturi e i fosfolipidi sono particolarmente vulnerabili allo stress ossidativo, che provoca ad esempio conversione della fosfatidilcolina in lisofosfatidilcolina ( quest'ultima è il principale componente dei mitocondri del cuore con il 39% ) e ossida la apoproteina B 100 delle LDL, rendendola irriconoscibile ai recettori.
Le lipoproteine LDL ossidate provocano vasocostrizione, aumento della adesività dei globuli bianchi, aumento della aggregazione piastrinica; è questa la fase iniziale dell'arteriosclerosi.
In numerosi studi si è accertato che la mortalità per infarto è inversamente proporzionale all'assunzione di bioflavonoidi, dopo svariate analisi si è accertato che i grassi saturi e il fumo sono all'origine dell'infarto mentre gli antiradicali liberi ne contrastano l'insorgenza.
In termini generali una alimentazione ricca di cibi animali favorisce la malattia coronarica, una alimentazione ricca di vegetali la contrasta. L'evidenza dei benefici di una terapia con antiossidanti aumenta ogni giorno: Uno studio supportato dall'American Hearth Association ha coinvolto 90000 donne, seguite per due anni e trattate con vitamina E, nei soggetti trattati si è notata una riduzione del 50% del rischio coronarico.
In un altro studio eseguito in Cina; 3318 soggetti affetti da cancro furono trattati con un prodotto contenente 14 vitamine e 12 minerali per un periodo di 6 anni, i risultati furono brillanti, si ottenne una riduzione della mortalità per cancro dell'8 % e una riduzione del 38 % dei casi di ictus e infarti. Oggi si pensa che se il blocco dei danni provocati dai radicali liberi fosse più applicato e più conosciuto, si avrebbe un calo della spesa sanitaria negli USA del 33% .