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Dott. Carmelo MANGANARO
Specialista in Cardiologia - Dietologia - Radiologia
C.so Duca degli Abruzzi, 65 - Torino
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TERAPIA AGGIORNATA DEL MORBO DI ALZHEIMER
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Le vitamine sono costituenti essenziali degli alimenti di natura organica, sono indispensabili all'organismo. Le vitamine non forniscono energia ma partecipano ai processi di produzione dell'energia. Le vitamine si distinguono in idrosolubile la C, e il complesso B, e liposolubili la E, la D, la K e la A.
La dieta odierna è povera in vitamine. La cottura, la conservazione, la raffinazione ne riducono il contenuto nei cibi. Ad esempio un bicchiere di latte esposto per due ore alla luce del sole perde il 90% della vitamine B2, mele e pere conservate per lungo tempo perdono gran parte del contenuto vitaminico.
Contenuto di acido folico di alcuni alimenti:
Contenuto di B1 dei cibi principali:
Contenuto in vitamina B2 dei principali alimenti=
Contenuto di vitamina b6 di alcuni alimenti =
Contenuto in niacina di alcuni alimenti:
Contenuto di vitamina B12 di alcuni cibi :
Contenuto di acido pantotenico nei cibi =
Contenuto di Vitamina C di alcuni cibi:
Vitamina E e cancro: i supplementi di vitamina E specie associati al selenio, svolgono azione preventiva sul cancro. Esistono al riguardo numerosi studi, ad esempio lo studio Iowa women's Health Study sul cancro del colon, ha seguito i rapporti tra cancro e vitamina E in 35215 donne tra i 55 e i 69 anni di età, i risultati hanno dimostrato che quelle con il più alta tasso di vitamina E nel sangue hanno avuto il 30 % in meno di episodi di tumore. Altri numerosi studi su vari tipi di cancro (polmone, cancro cervicale, mammella) hanno dato risultati simili. Vitamina E e cataratta : bassi livelli di vitamina E aumentano il rischio di cataratta, esiste in proposito uno studio finlandese su 410 uomini seguiti per numerosi anni. Importante è l' azione della vitamine nei muscoli, uno dei sintomi di carenza di E è negli animali la distrofia muscolare. Le fonti più importanti di vitamina E sono: l' olio di germe di grano, l'olio di mandorle, l' olio di girasole, cereali integrali, le uova. I vari tipi di olio differiscono tra loro per il contenuto e il tipo di tocoferoli. La cottura e la raffinazione riducono il contenuto di vitamina E nei cibi, l'esposizione alla luce e all'ossigeno distruggono la vitamina E. Gli oli ottenuti a pressione contengono più vitamina E di quelli raffinati. Contenuto in vitamina E di alcuni cibi:
La vitamina A è essenziale per la vista, per la crescita, per le cellule dell'epitelio, per la protezione dalle infezioni, il betacarotene è una provitamina A; il betacarotene come la vitamina E, è trasportato nel sangue dalle lipoproteine LDL. Contenuto di vitamina A di alcuni alimenti :
Numerosi studi hanno stabilito che la vitamina D promuove l'assorbimento intestinale di calcio e fosforo, e inoltre regola la mobilizzazione del calcio delle ossa. Negli adulti l'ipocalcemia, l'osteomalacia, l'osteoporosi sono associati con deficienza di vitamina D. Contenuto di vitamina D in alcuni alimenti :
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I radicali liberi agendo sui grassi delle membrane cellulari e sulle proteine nucleari determinano grossi danni alle cellule disintegrando le membrane e i nuclei. I radicali liberi si formano incessantemente nel nostro organismo durante la fosforilazione ossidativa e anche i globuli bianchi creano radicali liberi per aggredire i virus e i batteri.
Radicali liberi si formano inoltre per effetto del fumo, delle radiazioni, della polluzione. I radicali liberi sono alla base dell'invecchiamento, dei tumori, dell'arteriosclerosi, dell'ipertensione. I più importanti radicali liberi sono l'anione superossido O2, l'acqua ossigenata H2O2 e l'ossidrile OH. Il più diffuso è l'anione superossido che è estremamente pericoloso perché distrugge l'ossido nitrico determinando ipertensione.
I radicali liberi si accumulano nelle nostre cellule determinando invecchiamento precoce e malattie, essi provocano anche accumulo in vari tessuti di speciali pigmenti detti lipofucsine. Gli antiossidanti agiscono cedendo idrogeno e bloccando i radicali liberi. Il primo a parlare di radicali liberi fu il dottor Hartman, premio Nobel nel 1995; la biologia dei radicali liberi è una branca relativamente nuova, che si occupa delle interazioni tra materia vivente e radicali liberi, l'effetto dei radicali di ossigeno è simile a quello delle radiazioni, perché l'effetto delle radiazioni è dovuto all'80% ai radicali liberi.
Le piante esposte per molte ore all'azione dell'aria e della luce hanno sviluppato dei sistemi di difesa per proteggere dall'ossidazione e dai radicali liberi il loro DNA, gli zuccheri, i grassi e le proteine, queste difese sono costituite dalle vitamine, dai bioflavonoidi, dai pigmenti.
I polifenoli si trovano nelle fragole, nelle cipolle, cavoli, meloni, agrumi, i tocoferoli si trovano negli oli, nelle foglie verdi , gli isopreni nei peperoni, lattuga, albicocche, broccoli, spinaci.
La frutta nera è la più dotata contro radicali liberi, perché i suoi pigmenti proteggono i suoi componenti dalla ossidazione e dalla luce.
Il Dipartimento Americano dell'agricoltura ha quantificato la capacità di assorbire i radicali liberi di vari alimenti ( unità ORAC ). Tra la frutta troviamo al primo posto le prugne nere (5440 unità per 100grammi), seguono uvetta, mirtilli, fragole, more, lamponi, uva nera, ciliegie, tra le verdure al primo posto troviamo il cavolo (1770 unità per 100grammi) seguite dalle melanzane, spinaci, cavolini, barbabietole, cipolle, peperoni rossi.
Gli antiossidanti aiutano a mantenere in forma il nostro organismo, opponendosi ai processi ossidativi nei muscoli, essi proteggono il DNA, i cromosomi, i mitocondri, che sono i siti della produzione di energia dall'ossidazione.
Secondo il professor Leeuwenburgh dell'University of Florida, i radicali liberi determinano riduzione del volume e della potenza dei muscoli. I radicali liberi come già detto sono l'O2 (anione superossido)che ha una emivita brevissima in quanto è bloccato dalla superossido dismutasi o SOD che accelera di 10000 volte la velocità con cui l'O2 viene trasformato in H2O2,( la reazione avviene secondo questo schema O2+O2+SOD =H2O2+O2). Esistono due forme di SOD: la cellulare a base di rame e zinco e la nucleare a base di manganese ),H2O2 o acqua ossigenata è un debole radicale libero, però diventa pericolosa in quanto tramite la reazione di Weiss-Haber si combina con l'anione superossido O2, dando origine al radicale ossidrilico OH.(Secondo questo schema O2 + H2O2+ FERRO=O2 +OH +OH ).
L'acqua ossigenata è metabolizzata dalle catalasi ( le catalasi catalizzano la trasformazione dell'acqua ossigenata ad acqua prevenendo la formazione dell'ossidrile OH), l'ossidrile OH, è il più pericoloso e reattivo radicale libero. Le reazioni con i radicali liberi tendono a perpetuarsi all'infinito, in assenza di antiossidanti, oggi i radicali liberi non sono più considerati soltanto i responsabili dell'irrancidimento dei grassi, ma sono considerati alla base dell'infiammazione e della cardiopatia ischemica.
E'utile ricordare che una dieta ipercalorica aumenta la produzione di radicali liberi, mentre una dieta ipocalorica la riduce. Per esempio calcolando che una dieta di 2400 calorie necessita di 660 gr di ossigeno, che viene utilizzato al 90-95% per la respirazione, il restante 5-10% da luogo a forme reattive di ossigeno (radicali liberi e non radicali ).
Gli antiossidanti si distinguono in quelli presenti nella zona idrosolubile delle lipoproteine (la vitamina C, L'ACIDO URICO, LA BILIRUBINA, I TIOLICI, LE HDL) e in quelli presenti nella zona lipidica, (LA VITAMINA E, IL COENZIMA Q, LA LICOPINA, I FLAVONOIDI, IL BETACAROTENE). Altri antiossidanti sono IL GLUTATIONE, LE CATALASI, LA SUPEROSSIDODISMUTASI.
Le malattie attribuite ai radicali liberi sono: IL CANCRO, L'INFARTO, L'ARTERIOSCLEROSI, L'IPERTENSIONE, L'ICTUS, LA DEMENZA DI ALZHEIMER, IL MORBO DI PARKINSON, LA CATARATTA, LA RETINITE PIGMENTOSA, L'ARTRITE, L'INVECCHIAMENTO.
Lo studio Seven Countries ha per esempio accertato che allo stesso tasso di colesterolo di 5, 2 mmmol.l tra i popoli del NORD EUROPA e i popoli del Mediterraneo, il tasso di mortalità per infarto era di cinque volte maggiore a Nord, questa differenza è dovuta alla dieta dei popoli mediterranei più ricca di vitamine e flavonoidi ( frutta e verdura).
Gli ambiti cellulari in cui l'ossigeno è molto attivo sono i mitocondri, il reticolo endoplasmatico, le membrane. Nel corso dei normali processi metabolici si formano radicali liberi che danneggiano i mitocondri e le membrane cellulari, queste ultime sono rinnovate ogni 5-6 giorni; nel cancro e nell'ischemia il danno ossidativo è talmente elevato, che i processi riparativi diventano insufficienti, le membrane si danneggiano in modo irreversibile; sodio e calcio penetrando nell'interno, provocano la morte della cellula ; invecchiando la velocità di riparazione dei mitocondri e delle membrane diminuisce e ne risulta un progressivo deterioramento delle loro funzioni.
Numerose condizioni aumentano lo stress ossidativo : l'ipercolesterolemia, il diabete, il fumo, le radiazioni, intossicazioni di vario genere, l'esercizio fisico esagerato. In conigli in cui si è indotta ipercolesterolemia con dieta ricca di grassi, OHARA E COLL, hanno trovato un aumento di 3 volte della formazione di anione superossido, nel diabete si osserva una autossidazione del glucosio, e l'aumento delle proteine glicosilate cioè proteine coniugate con gli zuccheri che sono molto tossiche, (PRODOTTI AMADORI ), queste proteine provocano aumento dei radicali liberi e soprattutto dell'anione superossido.
La glicosilazione delle proteine è ostacolata dalle vitamine C e E .
Il fumo di sigaretta produce un grande numero di radicali liberi (ogni sigaretta induce la formazione di 10 miliardi di radicali liberi).
L'esercizio fisico intenso può fare aumentare la produzione di radicali liberi fino a 50 volte. Alcuni ricercatori tedeschi hanno scoperto che con una integrazione di 400 unità di vitamina E e 500 mgr di vitamina C al giorno per un mese prima delle gare, si riducevano nettamente le lesioni muscolari prodotte da una maratona. Quando i fattori di difesa sono sopraffatti dai radicali liberi, questi ultimi aggrediscono il DNA, i cromosomi, i mitocondri, le membrane, le proteine e i grassi.
I grassi polinsaturi e i fosfolipidi sono particolarmente vulnerabili allo stress ossidativo, che provoca ad esempio conversione della fosfatidilcolina in lisofosfatidilcolina ( quest'ultima è il principale componente dei mitocondri del cuore con il 39% ) e ossida la apoproteina B 100 delle LDL, rendendola irriconoscibile ai recettori.
Le lipoproteine LDL ossidate provocano vasocostrizione, aumento della adesività dei globuli bianchi, aumento della aggregazione piastrinica; è questa la fase iniziale dell'arteriosclerosi.
In numerosi studi si è accertato che la mortalità per infarto è inversamente proporzionale all'assunzione di bioflavonoidi, dopo svariate analisi si è accertato che i grassi saturi e il fumo sono all'origine dell'infarto mentre gli antiradicali liberi ne contrastano l'insorgenza.
In termini generali una alimentazione ricca di cibi animali favorisce la malattia coronarica, una alimentazione ricca di vegetali la contrasta. L'evidenza dei benefici di una terapia con antiossidanti aumenta ogni giorno: Uno studio supportato dall'American Hearth Association ha coinvolto 90000 donne, seguite per due anni e trattate con vitamina E, nei soggetti trattati si è notata una riduzione del 50% del rischio coronarico.
In un altro studio eseguito in Cina; 3318 soggetti affetti da cancro furono trattati con un prodotto contenente 14 vitamine e 12 minerali per un periodo di 6 anni, i risultati furono brillanti, si ottenne una riduzione della mortalità per cancro dell'8 % e una riduzione del 38 % dei casi di ictus e infarti. Oggi si pensa che se il blocco dei danni provocati dai radicali liberi fosse più applicato e più conosciuto, si avrebbe un calo della spesa sanitaria negli USA del 33% .
Il colesterolo viene trasportato nel sangue dalle lipoproteine VLDL e LDL, che lo trasportano dal fegato ai tessuti; le HDL lo trasportano dai tessuti al fegato. L'abuso di colesterolo alimentare si traduce in ipercolesterolemia. Per ogni 100 mg di colesterolo introdotto 1000 calorie si ha un aumento del colesterolo di circa 8–10 mg/DL. Il colesterolo viene trasportato dalle lipoproteine e viene introdotto dentro le cellule dai recettori che si trovano sulle membrane delle cellule. Il numero dei recettori oscilla in funzione del fabbisogno di colesterolo da 5000 a 50000. I grassi saturi bloccano i recettori e aumentano il tasso di colesterolo nel sangue. I grassi saturi più pericolosi sono l'acidopalmitico a 16 atomi di carbonio, l'acido miristico a 14 atomi, l'acido laurico a 12 atomi di carbonio. Per ogni 1% in più di grassi saturi nel cibo il colesterolo aumenta di 2,7 mg%.
Lo studio Multiple Risk Factor eseguito su 361662 maschi per 6 anni ha dimostrato un netto aumento del rischio di infarto sopra 180 mg% di colesterolo. Il rischio di cardiopatia ischemica aumenta dell'1% per ogni mg di colesterolo in più mentre l'aumento di colesterolo HDL è associato alla diminuzione del rischio di infarto del 4,4% per ogni mg.
In una grossa coorte negli usa, lo studio MRFT, una analisi dei rischi corretta per la covarianza, indica che la più bassa percentuale di decessi, attualmente si verifica con un livello di colesterolo totale di 122 mgr/dl. (TRIAL. Archivi di Medicina Internazionale 152:1490, 1992).
In giappone dove milioni di individui hanno un tasso di colesterolo sierico di 110 - 160 mgr, esiste una aspettativa di vita più lunga di quella degli stati uniti. ci sono pochi dati per ritenere che la riduzione dei valori di colesterolo sierico provochi aumento della mortalità non cardiaca. Invece è documentato che un coronaropatico se non viene trattato presenta una alta probabilità di morire per infarto.
Lo studio MRFIT ha inoltre dimostrato che la mortalità a sei anni raddoppiava, quando il tasso di colesterolo passava da 153 mgr a 226 mgr, e raddoppiava ancora quando il tasso di colesterolo aumentava fino a 290 mgr. Riduzioni rilevanti nella mortalità cardiovascolare si sono verificate negli Stati Uniti dal 1978 ;da quell'anno la mortalità per coronaropatia si è ridotta di oltre il 40%. Il miglior controllo dell' ipertensione, la riduzione del fumo di sigaretta nei maschi adulti, la maggiore attività fisica,la riduzione dei grassi nell'alimentazione sono probabilmente all' origine di questo successo.
Cause di ipertrigliceridemia secondarie :
- Eccesso di alcol e di zuccheri semplici
- Contracettivi e estrogeni
- Obesità
- Diabete mellito
- insufficienza renale cronica
- Morbo di Cushing, terapia cortisonica
Cause di ipercolesterolemia secondarie:
- Eccesso di colesterolo o grassi saturi o entrambi nella dieta
- Ipotiroidismo
- Malattie epatiche ostruttive
- Sindrome nefrosica
- Mielosa multiplo
- Progestinici, anabolizzanti
Le lipoproteine VLDL e LDL trasportano il colesterolo dal fegato ai tessuti, le HDL lo trasportano dai tessuti al fegato. Le lipoproteine essendo molto ricche di grassi sono aggredite dai radicali liberi, si ossidano e diventano la prima causa di arteriosclerosi. La regressione delle lesioni è possibile tenendo il colesterolo sotto 150 mg%.
Oggi nella terapia della cardiopatia ischemica si consiglia un tasso di LDL sotto i 100 mg. Associamo una tabella col contenuto di colesterolo dei cibi.
I trigliceridi sono composti dall'unione di tre molecole di acidi grassi esterificata col glicerolo. Sono grassi neutri sintetizzati dai carboidrati per essere immagazzinati nelle cellule adipose animali. Gli acidi grassi si dicono saturi se gli atomi di carbonio sono uniti da legami semplici, in alcuni grassi esistono uno o due doppi legami nel primo caso si parla di grassi monoinsaturi, nel secondo caso polinsaturi; a seconda se il doppio legame è in posizione 3 abbiamo gli acidi 3 omega, se in posizione 6 omega 6. Il tasso normale di trigliceridi è di 172 mgr%. Le ipertrigliceridemie possono essere di natura ereditaria o acquisita. Il trattamento dietetico prevede riduzione del peso, riduzione degli zuccheri, aumento del pesce ricco in acidi 3 omega, riduzione dell'alcool, aumento dell'attività fisica
Grassi saturi negli alimenti per 100 g
Burro Strutto Lardo Pancetta Dolci con crema |
42 gr 34 gr 24 gr 18 gr |
Cioccolato Formaggi Maionese Latticini Insaccati |
18 gr 13 gr 11 gr 10 gr |
L' indice colesterolo-grassi saturi ( csi ) è stato sviluppato nel tentativo di fornire un indice di aterogenicità ai vari prodotti alimentari, in base al loro contenuto in colesterolo e grassi saturi. più il valore è elevato più aumenta l'aterogenicita' degli alimenti :
ALIMENTI | CSI |
PESCE BIANCO | 4 |
POLLO SENZA PELLE | 6 |
LATTE INTERO | 7 |
MAIONESE | 10 |
MARGARINA VEGETALE | 10 |
GELATO | 13 |
CARNE (MANZO, AGNELLO, MAIALE ) | 13 |
FORMAGGIO (DAL 32 AL 38 % DI GRASSO) | 26 |
UOVA INTERE 2 | 29 |
OLIO DI COCCO, DI PALMA, BURRO CACAO | 47 |
Due acidi grassi insaturi sono necessari alla vita: l'acido linoleico (un acido 6 omega) e l'acido linolenico ( un acido 3 omega). Essi sono indispensabili per la produzione di energia, per la formazione delle membrane cellulari, per il trasferimento dell'ossigeno dall'aria al sangue; per la sintesi di emoglobina, per la funzione delle prostaglandine.
La carenza di questi acidi produce astenia, pelle secca, deficit immunitario, ritardo della crescita, sterilità. L'acido 3 omega si trova nel pesce, l'acido linoleico si trova nell'olio di girasole e di mais. Il loro fabbisogno è di 9 a 18 gr al giorno per l'acido linoleico, per l'acido linolenico è da 2 a 9 grammi al giorno.
I grassi giocano un ruolo fondamentale nelle funzioni di ogni cellula dell'organismo, mentre questi due acidi insaturi svolgono un ruolo essenziale e benefico, i grassi saturi e idrogenati, aumentano il rischio di malattie degenerative, come arteriosclerosi, cancro e diabete. Per acidi idrogenati si intendono degli acidi grassi insaturi fatti diventare saturi mediante un processo chiamato idrogenazione. Le membrane cellulari possono incorporare grassi saturi o insaturi; i fosfolipidi di membrana, ricchi di grassi saturi sono meno fluidi di quelli che incorporano acidi grassi insaturi. Questa mancanza di fluidità danneggia le funzioni cellulari,e aumenta la suscettibilità alla lesione e alla morte cellulare.
Gli acidi grassi essenziali sono coinvolti nella sintesi delle prostaglandine, queste prostaglandine giocano un ruolo in numerose funzioni dell'organismo: la sintesi degli ormoni, la immunità, la vasocostrizione, la regolazione del dolore e dell'infiammazione. Le prostaglandine sono suddivise in tre gruppi principali: quelle della seria 1e3 sono considerate benefiche, mentre quelli della serie 2 hanno effetti dannosi. Gli acidi 3 omega sono i precursori della serie 3, l'acido linoleico (omega 6) sintetizza la prima o la seconda serie di prostaglandine, il tipo di grassi degli oli può influenzare la sintesi delle benefiche prostaglandine di prima serie o delle dannose prostaglandine di serie 2. Le prostaglandine di prima e terza serie sono vasodilatatrici, modulano la coagulazione,abbassano il colesterolo ldl, aumentano il colesterolo hdl, svolgono azione antinfiammatoria. La seconda serie di prostaglandine ha l'effetto opposto.
Il rapporto tra le varie serie di prostaglandine è determinato dalla dieta e può determinare un aumento del rischio di malattia. Vogliamo citare uno studio dell'università di Washington del 1995 su 827 pazienti, questo studio ha dimostrato che l'introduzione di 5,5 grammi di acidi 3 omega, pari ad un pasto di pesce settimanale riduce il rischio di infarto del 50%. E'interessante notare che gli individui con il più alto contenuto di 3 omega nei globuli rossi, avevano una riduzione del rischio del 70%, rispetto a quelli che avevano il tasso più basso. Alta introduzione di acidi 3 omega è legata a un numero inferiore di casi di stroke. Alcuni studi hanno asserito che la quantità di grassi della dieta influenzano l'insorgenza del cancro, e il suo decorso. Alta introduzione di 6 omega sembra legata ad un aumento del rischio di cancro, mentre alta introduzione di omega 3 induce protezione. Studi sugli animali hanno dimostrato che una dieta ricca di 6 omega induce aumento dei tumori e delle metastasi, mentre gli acidi 3 omega hanno azione opposta.
Le lipoproteine sono particelle sferiche il cui centro è costituito da grassi ( colesterolo, esteri di colesterolo, trigliceridi ), avvolto da un rivestimento fatto da proteine e fosfolipidi, solubile in acqua, in modo tale che i grassi possano circolare nel sangue.
Le lipoproteine si differenziano per la grandezza, per la densità, per il tipo di grassi trasportati, e per il tipo di apoproteina. Ne sono descritte 4 tipi: I CHILOMICRONI, LE VLDL, LE LDL, LE HDL, tutte le lipoproteine trasportano trigliceridi e colesterolo in proporzioni diverse, i CHILOMICRONI e le VLDL trasportano più trigliceridi, le LDL e le HDL trasportano più colesterolo.
Le apoproteine servono per legare le lipoproteine ai recettori. I chilomicroni sono sintetizzati nell'intestino, la loro emivita è di 20 o 30 minuti e trasportano il colesterolo degli alimenti e i trigliceridi al fegato e ai tessuti. Le VLDL sono sintetizzate nel fegato, la loro emivita è di 4 o 6 ore e trasportano i trigliceridi ai tessuti. Le LDL sono il maggior carrier di colesterolo, hanno una emivita di 2 o 3 giorni, e trasportano il colesterolo dal fegato ai tessuti; se le ldl si ossidano non sono più riconosciute dai recettori e sono inglobate dai macrofagi e si depositano nell' intima.
Le HDL sono sintetizzate nel fegato e nell' intestino, hanno una emivita di 5 o 6 giorni. Il livello di HDL è inversamente legato al rischio di malattia coronarica. Le HDL avrebbero una azione antiossidante, trasportano il colesterolo dalla periferia al fegato, proteggono l'endotelio.
Gli animali con alto tasso di HDL, ( topi e cani ) sono molto resistenti all' aterosclerosi. Tutte le lipoproteine hanno una diversa apoproteina con cui si collegano ai recettori, quando l'apoproteina si ossida, il recettore non la riconosce più e da qui inizia l'aterogenesi.