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Le statine sono dei farmaci la cui azione dipende dall'inibizione dell' HMG-CoA reduttasi, l'enzima chiave nella produzione dell'organismo di colesterolo negli esseri viventi.

 La sintesi del colesterolo avviene al 70% nelle cellule del fegato, nelle ore notturne, nella misura di 15 mg pro kg , al giorno , i grassi saturi aumentano la produzione di colesterolo ,specie gli acidi laurico ,miristico e palmitico, contenuti per lo più nel latte intero .

Il colesterolo viene utilizzato dalle cellule sia per la costituzione delle membrane cellulari sia per la produzione di ormoni ,sia per la produzione di sali biliari .
Le statine agiscono soprattutto a livello epatico; il blocco della sintesi di colesterolo , riduce la concentrazione cellulare di colesterolo e incrementa la sintesi dei  recettori di membrana per le LDL.


I recettori del colesterolo LDL sono dei polipeptidi situati sulle membrane cellulari , essi sono costituiti da 839 aminoacidi e la loro funzione è quella di captare le molecole di colesterolo LDL che transitano nel sangue e di introdurle dentro le cellule .

Il numero dei recettori oscilla da 20.000 a 59.000 per ogni cellula ( es. fibroblasti ) e aumenta o diminuisce secondo il fabbisogno di colesterolo della cellula .

Le statine attraverso un duplice meccanismo ( aumento dei recettori e diminuizione della sintesi di colesterolo ) , provocano riduzione del tasso di colesterolo LDL sino al 30- 40 -60% .

Le statine sono diventati farmaci di prima scelta per la loro maneggevolezza ed efficacia , esistono attualmente in commercio 4 diverse statine : l' atorvastatina , la sinvastatina , la pravastatina , la fluvastatina .

Tra tutte le statine l ' atorvastatina di origine sintetica è la più prescritta negli USA .

Essa ha una potente azione di riduzione del colesterolo (sino al 60% ) inoltre induce calo dei trigliceridi e aumento del colesterolo HDL (sino al 12 % circa), i risultati di riduzione delle LDL sono raggiunti in due settimane circa.

Le statine riducono anche la sintesi epatica della apoproteina B .

Quale è il tasso di colesterolo totale da raggiungere per ottenere la regressione delle placche ? Oggi si consiglia nei coronaropatici un tasso di colesterolo LDL al di sotto dei 100 mgr , ma studi recenti hanno dimostrato diminuizione del rischio cardiovascolare con tassi più bassi , sino a 70 mg di LDL.

 
L' impiego delle statine è utile nel ridurre la frequenza del primo infarto e del secondo infarto .

L'effetto di questi farmaci e della dieta è cumulativo .

Le statine vengono somministrate la sera perché la sintesi di colesterolo è massima tra le 24 e le 3 del mattino , altrimenti l' effetto si dimezza .

L'atorvastatina per la sua lunga durata di azione può essere somministrata anche di giorno .
Le statine sono in genere ben tollerate , sono metabolizzate nel fegato tramite il citocromo P 4503A4 .

Con il loro uso si possono avere lievi disturbi secondari : insonnia ,cefalea ,nausea ,astenia ,mialgie ,vertigini, tossicità epatica con aumento delle transaminasi nell' 1% dei casi ,e rabdomiolisi nell'1% dei casi , per questi motivi sono consigliati controlli periodici del sangue .
Nei pazienti trattati con statine è stato osservato un calo nel sangue di COENZIMA Q 10 , per questo motivo si consiglia somministrare 100mg al giorno di COENZIMA Q10 nei trattamenti prolungati con statine .

Gli esami utili da eseguire sono le transaminasi per la funzionalità epatica e la fosfocreatinchinasi per le miositi, un aumento di 10 volte di questa ultima indica presenza di miosite( rabdomiolisi) e impone la sospensione della terapia .
L' atorvastatina e tutte le statine in genere sono controindicate in gravidanza .


Alle statine nei casi resistenti possono essere associate delle resine colestiramina ( QUESTRAN ) , o il probucolo (LURSELLE ) o il colestipolo ( non in commercio in Italia) e il dosaggio della statina ( atorvastatina ) può essere aumentato fino a 80 mgr al giorno .

L' atorvastatina ha dimostrato di ridurre la mortalità totale (30%) e quella coronarica (42%) in pazienti con infarto e angina e ha anche ridotto il numero di interventi cardiochirurgici nei soggetti trattati .


Le statine sono attive nella forma eterozigote di dislipidemia .

 Le statine svolgono inoltre una azione antiossidante ,influenzando l' azione dell'ossido nitrico ,il più importante fattore vasodilata tore dell' organismo .

Secondo recenti ricerche le statine svolgerebbero azione anti-infiammatoria (esse difatti riducono l' aggregazione piastrinica mediata dalle LDL ossidate e riducono l'adesività dei monociti ( globuli bianchi ).


Le statine svolgono una azione favorevole sulla disfunzione endo teliale, difatti il rapido miglioramento clinico ottenibile colle statine è indipendente dalla lenta azione di regressione della placca .

Studi clinici per accertare i vantaggi terapeutici dell'uso delle statine :
I risultati di numerosissimi studi sono stati cosi' lusinghieri da cambiare l' iter terapeutico dell'arteriosclerosi e delle complicanze . Tra gli studi ultimi sono da citare lo studio CARE e gli studi MIRACL , HEART PROTECTION STUDY e ASAP. .


Lo studio CARE( CHOLESTEROL AND RECURRENT EVENTS TRIAL ) è uno studio di prevenzione secondaria eseguito su 4159 soggetti con pregresso infarto e con colesterolo totale inferiore ai 240 mgr.

 I pazienti sono stati trattati con placebo o pravastatina 40 mgr /die per 5 anni .

Nei soggetti trattati si è avuta una riduzione di eventi coronarici del 24% , di bypass del 26 % e di interventi di angioplastica del 23%.
Lo studio HEART PROTECTION STUDY è uno studio multicentrico condotto dall' Università di Oxford in Inghilterra su 20.536 pazienti , durato 5 anni .I pazienti sono stati trattati o con sinvastatina 40mg o con placebo o con sinvastatina 40mg + vitamine antiossidanti ( vitE 600 MG +vit C250 MG +BETACAROTENE 20MG).

I RISULTATI SONO STATI I SEGUENTI:
1) La sinvastatina è stata ben tollerata
2) La sinvastatina ha indotto una riduzione della mortalità per tutte le cause del 12%
3) La sinvastatina ha indotto una riduzione dell'ictus del 27%
4) La sinvastatina ha ridotto nei diabetici il rischio di cardiopatia e ictus del 28 %
5) La sinvastatina ha indotto una riduzione del rischio cardiovascolare del 24% (2042 casi su 10.269 )contro (2.606 casi su 10267) trattati con placebo cioè 568 casi in meno .

LO STUDIO MIRACL

In questo studio sono stati arruolati 3086 pazienti superiori a 18 anni affetti da angina instabile e infarto acuto non Q , ricoverati in 122 cen tri clinici .
Di questi 1538 sono stati trattati con atorvastatina 80 mg al giorno e 1548 con placebo . Il periodo di trattamento è stato di 112 giorni( 16 settimane ).
La terapia precoce con Atorvastatina ha determinato una riduzione delle recidive ischemiche in 16 settimane di trattamento , la riduzione del rischio assoluto è stata del 2,6 % e del rischio relativo del 16 % .

Si è inoltre dimostrata una riduzione del rischio di ictus nei soggetti trattati .

LO STUDIO ASAP In questo studio sono stati trattati 325 pazienti affetti da ipercolesterolemia familiare : 160 con atorvastatina dosata a 80 mg al giorno, 165 con sinvastatina dosata a 40 mg al giorno .
L'endpoint era verificare lo spessore dell'intimamedia (IMT ) delle carotidi con ultrasuoni dopo 2 anni di terapia .

Dopo 2 anni di terapia con atorvastatina lo spessore IMT è diminuito di 0.031mm , dopo 2 anni di terapia con sinvastatina a 40 mg lo spessore IMT è aumentato (0.036MM) .
L' atorvastatina ha determinato riduzioni maggiori del colesterolo della sinvastatina , mentre ambedue i farmaci hanno indotto uguale aumento del colesterolo HDL .

La riduzione dell'IMT è stata osservata in 106 pazienti / 160(66% ) trattati con atorvastatina e in 69/165 pazienti trattati con sinvastatina . Questo studio ha dimostrato che una terapia aggressiva con dosi elevate di atorvastatina( 80 mg al giorno) determina regressione dell'IMT cioè dell' arteriosclerosi nella carotide .


I risultati con le statine sia in prevenzione primaria che secondaria sono cosi' importanti da farli considerare oggi autentici farmaci salvavita .